Reprobates: Lost… tra i pixel

Reprobates – Next Life (Future Games 2007)

Strano gioco, questo Reprobates – Next Life. Quando l'ho iniziato le aspettative erano alte, dal momento che la software house che l'ha creato, la ceca Future Games, è la stessa di un titolo che ho amato molto, The Black Mirror. E in effetti, per certi versi, le aspettative non sono rimaste deluse: già il fatto che sia arrivato sino alla fine è qualcosa, dal momento che se un gioco non mi piace non ho alcun problema ad abbandonarlo. 

Tuttavia, resto ancora perplesso sull'impianto generale e, soprattutto, sul ritmo. Ma a salvare Reprobates, alla fine, è la storia, che seppure non sia originalissima è ben condotta, ben raccontata. 

Ma andiamo con ordine, partiamo dalla trama. La vicenda è chiaramente ispirata alla serie Lost, che racconta le gesta di alcuni sopravvissuti su un'isola misteriosa. Lo stesso accade in Reprobates: il nostro protagonista, Adam, dopo un incidente d'auto si risveglia appunto su un'isola senza sapere come e perché. Il titolo del gioco, che significa "reprobi", ossia dannati, lascia pensare che quello in cui è sbarcato Adam sia un luogo di dannazione, una sorta di limbo, se non di inferno. E in effetti la chiava soprannaturale accompagna quasi tutto il gioco.

Adam non è solo: sull'isola ci sono altri compagni di sventura, ognuno proveniente da epoche diverse: chi dagli anni Trenta, chi dai Sessanta… A ognuno è assegnata una cabina-alloggio e nessuno sa perché sia finito lì. Il gioco è diviso in giorni, durante i quali Adam scopre sempre nuovi risvolti, nuovi luoghi dell'Isola. Ogni giorno si conclude quando una campana suona e tutti gli sventurati crollano addormentati. Alla fine di ogni giorno, Adam fa un sogno, ogni sogno è una avventura nella avventura: Adam si ritrovain un laboratorio, nel mezzo di un deserto, su una impalcatura e deve uscirne vivo se vuole risvegliarsi.

Insomma, che cosa succede? Perché si trovano tutti lì? Che cos'è l'Isola? Sono le domande che accompagnano Lost e di conseguenza Reprobates. Domande che invogliano ad andare fino alla fine, anche se diverse volte ho avuto la tentazione di abbandonare per la frustrazione.

Già, perché questo è il maggior difetto di Reprobates: è frustrante. Eppure, la versione italiana, curata dai ragazzi di Adventure Planet, è stata snellita: infatti, se nella versione originaria, oltre a vagare per l'isola a caccia di indizi, bisognava pure mangiare per restare in vita, nella versione italiana non c'è bisogno di alimentarsi. Così il ritmo risulta accelerato, ma non troppo. Certo, l'atmosfera doveva essere questa qua: un senso di pace e di impotenza allo stesso tempo. Ma per metterla in piedi gli autori hanno scelto la strada della… lentezza. E' troppo lento, Reprobates. Da una avventura voglio una avventura vivace, non un mortorio. Reprobates, invece, ci costringe ad andare da una parte all'altra dell'isola a caccia di pixel: alcuni oggetti infatti sono praticamente invisibili e si scoprono solo per caso. 

Questo è il maggior difetto.

I maggiori pregi, invece, sono appunto la storia, che nonostante tutto appassiona, e la "mimesi", ossia il fatto che tutto è "plausibile": voglio dire, sull'isola non si trovano oggetti assurdi, spesso bisogna cavarsela solo con rami e pietre, che hanno più usi. Questo aspetto mi è molto piaciuto. La variatio, poi, è data dai sogni che proiettano Adam in altri contesti, lontano dall'isola, dove ci sono nuovi oggetti e nuovi enigmi. Una di queste "proiezioni", quella del camion in fiamme e delle baracche, con una sessione a tempo, è particolarmente riuscita ed è sicuramente il momento migliore del gioco. E anche questo aspetto dei sogni mi è piaciuto.

Ma la maledetta lentezza, il gameplay al rallentatore, ha però continuato a frustrarmi, tanto che ci ho messo tantissimo per finire Reprobates e spesso, senza sensi di colpa, ho guardato la soluzione perché ero stanco – e l'enigma non mi appassionava più di tanto. 

Già, gli enigmi. Per la maggior parte, come dicevo, sono cacce al pixel. Per il resto sono abbastanza logici e semplici, anche se alcuni si risolvono andando da una parte all'altra dell'isola per scoprire che qualcosa è cambiato (e ciò aumenta la lentezza). Solo un enigma mi è sembrato un po' scorretto (spoiler… quello della donna che corre). 

Chiudo con qualche osservazione sul finale. Il finale è plausibile, abbastanza soddisfacente, e non troppo prevedibile: gli autori sono stati bravi a tenere nascosti certi lati della storia, svelandoli a mano a mano.

In conclusione. Hanno talento, questi ragazzi della Future Games. Reprobates è un gioco a basso budget e con pochi soldi hanno fatto miracoli, a cominciare dalle bella grafica. Certo, le animazioni sono un po' scadenti, ma ricordiamoci che il gioco è quasi "fatto in casa". Ovviamente, con più soldi, di sicuro Reprobates sarebbe stato un gioco migliore, più snello dal punto di vista tecnico. Ma il problema, tuttavia, non è solo quello economico: è un problema di scrittura, di impianto. Mi chiedo: ma scrivendolo non hanno avuto qualche colpo di sonno?   
(Francesco Cordella – maggio 2009)

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