Nei prossimi mesi dovrebbe finalmente essere pronto il primo documentario dedicato alle avventure testuali: Get Lamp. E' un formidabile lavoro, messo in piedi da Jason Scott, che ha intervistato circa ottanta protagonisti dell'Interactive Fiction del passato e del presente. Li ha incontrati a casa loro, in giro per l'America: gente come Scott Adams, Don Woods, Dave Lebling, Brian Moriarty, Andrew Plotkin, Stu Galley, Mike Gentry. Sul sito ci sono già molte chicche, anticipazioni, notizie aggiornate.
Archivio mensile:Aprile 2009
Make It Good, un grande giallo interattivo
Mi ha preso fin da subito, Make It Good, l'ultimo lavoro di Jon Ingold (il mio autore preferito della nuova generazione): un formidabile giallo interattivo. Ho scritto di getto la recensione che, fino a un certo punto, non contiene spoiler, poi ha spoiler solo sul disegno finale, ma non sugli enigmi in sé e per sé.
Giochi così fanno ravvivano enormemente il mondo dell'Interactive Fiction. E ravvivano la passione.
Make It Good – Prime impressioni
Scusate, ma non mi trattengo. Era da tempo che non provavo simile attrazione per un gioco fin dalle prime mosse. Poi, non so come andrà a finire. So che Make It Good di Jon Ingold parte alla grande: nel mezzo dell'azione, senza troppi fronzoli, senza complicazioni. Ingold ha detto di averlo scritto anche per dimostrare che le avventure testuali possono competere con quelle grafiche quanto a giocabilità: una sfida bellissima.
E Ingold ha il talento e le idee per vincerla, a cominciare da una trovata per me notevolissima e innovativa: la seconda volta che si entra in una stanza, nella descrizione di una riga ci sono solo gli oggetti manipolabili, come fossero hotspot di un'avventura punta e clicca. Idea semplice e geniale per un'avventura testuale che tiene desta l'azione.
Grande Ingold.
Ingold, Bioshock e i dialoghi della Short
Il rilascio di una detective adventure scritta da Jon Ingold sconvolge i miei piani di questo periodo che volevo dedicare esclusivamente ai giochi dell'Avventura dell'Anno 2008. Ma un gioco di Ingold è un gioco di Ingold. Tra l'altro, leggendo le note sull'autore nel gioco, salta fuori quella che per me è una gustosa curiosità: Ingold dice che il suo Till Death Makes a Monk-Fish Out of Me! ha "chiaramente ispirato" il pluridecorato First Person Shooter Bioshock (che ho giocato e apprezzato di recente).
Altra cosa che ha colpito la mia attenzione. Emily Short sta scrivendo un nuovo gioco, Alabaster, e sul suo blog si può seguire lo stato dei lavoro: come da screenshots, la Short, famosa come sviluppatrice di dialoghi, in Alabaster proporrà un'interazione "conversazionale" tipo:
Vuoi domandare se la regina ha ucciso qualcuno per procurarsi lo specchio o dove ha preso lo specchio?
>se ha ucciso qualcuno per procurarsi lo specchio
Impressive, vero? Sì, può semplicemente essere una risposta a scelta multipla "mascherata", ma è anche una bella forma di sviluppo del parser (che forse però richiede molta fatica in cambio di un risultato che rivoluziona ben poco).
Act Of Murder
A Pasqua, ho giocato Act Of Murder, il mystery secondo classificato alla IF Comp 2007: qui la mia recensione. Ora, mi appresto a giocare e votare le avventure italiane del 2008, concorso riesumato da Roberto Grassi.