Back to Aztec Tomb

Aggiornato il giorno 11 Maggio 2020

Il segreto di Aztec Tomb è nel titolo, dicevamo.

Il segreto della sua popolarità: perché un gioco che non aveva nulla per diventare un classico invece lo è diventato? Anche l’amico Marco Innocenti ha detto che è stata la sua prima avventura. Perché? Merito della distribuzione in Italia dell’epoca, tra pirateria e negozi di computer che vendevano cassette? Non credo, perché Aztec Tomb ha sfondato praticamente in tutto il mondo delle avventure.

Il segreto è nel titolo. E nell’immagine di copertina della cassetta.

(spoiler alert: chi volesse giocarlo non dovrebbe proseguire perché praticamente svelo il finale)

Aztec Tomb. Ebbene, in quel 1983 a sentire il titolo e a vedere l’immagine della cassetta ti aspetti di esplorare una antica tomba piena di trappole, alle prese con maledizioni che affondano le radici nella notte dei tempi. Insomma: sei pronto a diventare Indiana Jones che solo due anni prima, nel 1981, era già diventato leggendario.

E invece no. Inizi in una stanza da pranzo. L’unica stanza da pranzo mai esistita collegata al soffitto con una scala di ferro… Ma proprio quella scala ti fa pensare a qualcosa di misterioso, a un ingresso verso un altro mondo. E invece no. Sali la scala e capiti in una normalissima soffitta, la soffitta più spoglia del mondo, tra l’altro.

E per tutto il gioco vai avanti così… sei convinto di trovare la tomba da un momento all’altro – per cominciare finalmente la tua avventura – ma non sarà così.

Quando troverai la tomba, il gioco sarà finito. Neanche la vedrai.

Il segreto di Aztec Tomb è il suo grande inganno, che ha attirato (e gabbato) milioni di giocatori. Era previsto un seguito, ma quello che esiste è imbarazzante, e ormai era troppo tardi: la vena era esaurita.

Come in un film di Hitchcock, Aztec Tomb si regge su un elemento fondamentale in una buona storia: la suspense. La sensazione che accada qualcosa da un momento all’altro, cosa molto più forte dell’accadimento vero e proprio, che può anche non avvenire mai.

Il segreto è nel titolo: cercare una tomba che non troverai mai.

Il segreto di Aztec Tomb, classico delle text adventure.