In Memoriam

La recensione di In Memoriam (Lexis Numerique, 2003).

Occhio agli spoiler!

Proprio così. Un'altra recensione di un'avventura non testuale. Ma In Memoriam merita uno spazio. Lo dico subito: il gioco mi è piaciuto e lo consiglio a tutti. E' originale (lo ha definito così chiunque ne abbia parlato, ma è impossibile dire il contrario), appassionante e ben fatto. Ma soprattutto può contare su una storia ben costruita, ben scritta e ben recitata.

L'idea

Il giocatore deve esplorare un cd-rom preparato da un serial killer (la Fenice) che ha rapito due cronisti. Il cd-rom è diviso in quattro sezioni (Terra, Acqua, Aria, Fuoco) e composto da una lunga serie di enigmi, perfettamente legati l'uno con l'altro. E niente paura se non risolvete in ordine quelli di ogni sezione: il gioco è costruito in modo che nessun enigma preveda (o anticipi) la soluzione di un altro enigma. E questo è un pregio (in Post Mortem, per esempio, si potevano risolvere enigmi che davano per scontata la soluzione di un altro enigma, che a quel punto diventava inutile e banale). Per avere piena conoscenza della storia, delle mosse del serial killer e dei due cronisti è necessario risolvere tutti gli enigmi. Perché ogni volta la Fenice darà come ricompensa un video o un indizio. Il giocatore, poi, nel corso dell'indagine riceverà e-mail (nella sua reale casella di posta) spedite da altri giocatori (fittizi), che danno suggerimenti e altri indizi. Ultima cosa: per risolvere molti enigmi è necessario navigare in Internet, alla ricerca di un nome, di una foto, di una traccia: molti siti (una trentina) sono stati creati ad hoc dai realizzatori, ma non è detto che la risposta non si possa trovare su un sito qualsiasi (la Cnn come repubblica.it).

Finalmente un intreccio

La storia c'è. D'accordo, si tratta di un serial killer e qualche luogo comune non manca, ma è roba da poco. L'altra sera ho visto al cinema Il Cartaio di Dario Argento, un duello tra la polizia e un killer seriale zeppo di banalità e trovate vecchie di anni (non si capisce come un regista con la sua esperienza possa firmare una bestialità del genere…). In Memoriam è su un altro pianeta e la storia fa continui riferimenti ad eventi del passato realmente accaduti (ecco perché le risposte agli enigmi possono essere trovate su siti qualunque), integrandoli perfettamente con gli eventi fittizi. L'ideatore del gioco, il documentarista francese Eric Viennot, ha fatto un corposo lavoro di ricerca. In Memoriam, infatti, è addirittura istruttivo e appassionerà particolarmente gli amanti dell'esoterismo. I video di ricompensa sono tratti dalle casette dei cronisti scomparsi e raccontano i loro progressi. Ma ci sono anche quelli in bianco e nero e di qualità peggiore) girati dalla Fenice. Il tutto – ricerche su Internet, e-mail, video, buona scrittura della sceneggiatura – mi ha fatto immergere completamente nell'indagine (sembra di indagare per davvero e non è poco per un videogame) che non vedevo l'ora di andare avanti: insomma, una miscela straordinaria e fuori dal comune.

Enigmi

Alcuni enigmi sono davvero originali, particolari, intelligenti. Di enigmi classici non c'è neanche l'ombra (nessuna porta da aprire, nessuna mappa, nessuna chiave nascosta): da questo punto di vista gli autori hanno fatto uno sforzo notevole. Gli enigmi di In Memoriam sono tutti logici e, a volte, sfiorano il genio. In un caso bisogna individuare le coordinate geografiche (latitudine, longitudine) di un luogo: per farlo, sono andato in un sito che le forniva a partire dall'indirizzo. Ma nella cartina del sito non c'era la via che cercavo: ebbene, sono andato a intuito, ho inserito quelle di una via vicina e voilà, enigma risolto. In un altro caso ho copiato e incollato l'immagine di un video in un programma di grafica e l'ho messa accanto alla pagina di un sito per fare dei confronti (e decifrare una scritta): insomma, un multitasking avventuroso da brividi. Ma questi esempi sono solo un assaggio. Danno però l'idea di un gioco completamente nuovo. Può non piacere, certo, ma nessuno potrà dire che non porta idee o spunti. Un gioco, direi, addirittura avanti con i tempi.

Difetti

Ovviamente non è un gioco perfetto. Paolo Vece, che ha provato la demo, si è fermato quando ha visto che, a un certo punto, per proseguire bisognava usare il mouse e portare una pallina da una parte all'altra di un percorso, evitando dei mostriciattoli. Insomma, uno scadente arcade anni 80. Anch'io stavo per abbandonare, ma qualcosa mi spingeva a continuare, avevo la sensazione che In Memoriam avesse altro da offrire. E non mi sbagliavo. Beh, di arcade scadenti ce n'è più di uno (tra l'altro, una minigolf e un Pac-Man…). Il killer si giustifica spiegando di aver inserito questi giochetti perché gli ricordano l'infanzia. Mmmmhh (non mi convince ma il fatto che il killer abbia sentito il bisogno di giustificarsi mi ha fatto sorridere: Eric Viennot, evidentemente, deve aver capito che i giocatori si sarebbero posti il problema di uno Space Invaders in un gioco che, bene o male, è d'avventura). Questi arcade, comunque, sono il punto debole del gioco: danno la solita spintarella alla longevità, ma a volte sono frustranti (sembra di aver di fronte un Vic-20!). Altro difetto: le e-mail spesso arrivano in ritardo. Ho finito il gioco e ho aspettato per ore la mail conclusiva (che era stata annunciata): in questo caso, però, si tratta di un bug. E il finale (che è un finale assolutamente aperto) è un po' affrettato (anche se c'è una bella sfida a tu per tu con il killer…). Mi chiedo, inoltre, se In Memoriam potrà essere giocato anche fra quattro anni: i siti creati ad hoc esisteranno ancora? E gli account e-mail?

Conclusioni

In Memoriam vale quello che costa, su questo non c'è dubbio. Il mio, però, forse è un giudizio da autentico amante dei thriller: comunque, era dai tempi di Deadline che non mi sentivo veramente al centro di un'indagine. La sensazione è che il gioco prosegua *sempre* per merito nostro e le ricompense (i video o gli indizi) sono ogni volta piuttosto soddisfacenti. Le e-mail esterne aiutano, ma a volte mettono anche su false piste. Insomma, il realismo non manca: la storia regge e non ho notato buchi (e tanto basta per dare un voto alto, dal mio punto di vista). (Per inciso, l'espediente delle e-mail esterne ricorda il defunto progetto Majestic, un gioco che prevedeva telefonate a casa dei giocatori, invio di fax e addirittura di fattorini. Era in sviluppo prima dell'11 settembre, è stato poi bloccato per motivi di sicurezza).

Tra l'altro In Memoriam, che ha dei debiti con film come Seven e Il silenzio degli innocenti, sballotta il giocatore da una parte all'altra dell'Europa e offre belle riprese di varie città magiche. E può anche dare qualche spunto agli avventurieri testuali: perché finora nessuno ha pensato di fare il modo che il gioco inviti a una ricerca su Internet? Forse perché Internet non è ancora così diffuso e forse perché a molti piace giocare le avventure testuali sui palmari o in treno. D'accordo, ma qualche esperimento si potrebbe fare. O no?

Chiudo con una chicca: se si prova a rispondere ad alcune delle e-mail che arrivano (compresa quella della Fenice in persona) in certi casi si avrà una replica! Che, per esperienza mia e di altri, credo proprio che sia umana. Brevissima, ma umana… c'è chi ha invitato a cena una delle investigatrici e s'è beccato un garbato rifiuto! Un formidabile gioiellino, alla Lexis Numerique avranno messo uno stagista a beccarsi tutte le mail che arrivano dal mondo (pensa che risate che si fa il tizio). Ma anche qui ripropongo la questione: per quanto durerà? A chi giocherà fra uno, due, tre anni arriveranno lo stesso le risposte? Mah!

Gennaio 2004