Il ritorno delle avventure grafico-testuali

Sempre di più sembra che la nuova frontiera della narrativa interattiva sia legata in qualche modo alla grafica. L'impianto delle ultime creazioni uscite oltreoceano, infatti, segue sostanzialmente la scia delle vecchie avventure grafico-testuali anni 80: grafica sopra, testo sotto. Un impianto di grande impatto ,secondo me, che può attirare nuovi giocatori, anche perché le avventure moderne, a differenza di quelle anni 80, offrono storie lunghe e solide, e un parser notevole.

I giochi ai quali mi riferisco sono Alabaster di Emily Short e company, che però è solo un esperimento, a dire il vero poco appassionante, anche se è buona l'idea di aggiungere elementi grafici all'immagine iniziale a mano a mano che si prosegue nella storia.

Poi c'è Jack Toresal scritto dal bravo Mike Gentry, che però costa venticinque dollari. Il testo è inserito all'interno di un libro: qui l'idea è quella di attirare, con questo impianto grafico, i più giovani e l'interesse delle scuole sulle avventure testuali, ed è un'altra buona idea che potrebbe allargare il campo di giocatori e acquistarne di nuovi.

Infine, uscito negli ultimi giorni, c'è The King of Shreds and Patches, e fra i tre è il gioco che mi incuriosisce di più: siamo nella Londra elisabettiana del 1600 e dobbiamo sventare un complotto. La trama, messa così, è interessante, originale, e c'è da aggiungere che il gioco lo ha scritto un grande appassionato, Jimmy Maher, responsabile della migliore rivista di avventure online, la storica Spag. Lo proverò presto e vi farò sapere se mantiene le promesse.

Ma una cosa voglio dirla subito. Quello che mi ha colpito in King è immediatamente l'impianto grafico: trovo notevole l'idea di inserire, nella parte alta, un disegno di Londra e la mappa del gioco già disegnata. Già, la mappa. Secondo me inserire graficamente la mappa, un mio vecchio cruccio, è un modo per avvicinare nuovi adepti: sì, perché un neofita può scoraggiarsi se davanti a sé vede solo una paginata di testo, con direzioni cardinali. Può sentirsi sperduto. La mappa, invece, lo inserisce nella storia, lo fa sprofondare in un mondo e snellisce il gameplay. E se qualche appassionato con la barba vuole mantenere il gusto di disegnarsela da solo, no problem: può sempre essere inserita una funzione per toglierla.

Comunque, alla fine della fiera, una cosa è certa: resuscita la tendenza grafico-testuale, in Italia portatata ai fasti dal leggendario BDB.