Aggiornato il giorno 11 Maggio 2020
![](https://www.avventuretestuali.com/wp/stuff/2020/03/Schermata-2020-03-24-alle-18.06.46.png)
Aztec Tomb non ha nulla per essere considerato un classico delle avventure testuali.
Nel 1983, quando fu pubblicato, il mercato era in piena età dell’oro: da anni, esistevano i giochi di Scott Adams, conosciuti in tutto il mondo; iniziavano a spopolare i giochi Infocom, destinati a diventare leggendari; e c’erano giochi come Death in the Caribbean, considerati gioielli.
Aztec Tomb non aveva nulla per diventare un classico. Parser, grafica, storia, longevità: tutto era in linea con lo standard dell’epoca per giochi simili. Niente di eccezionale, anzi: Aztec Tomb presentava pure diversi errori di grammatica e ortografia (vedi sopra).
Eppure, Aztec Tomb è diventato un classico. Lo conoscono – e lo hanno giocato – tutti gli avventurieri “vecchio stile” che si rispettino.
Perché? Qual è il segreto di Aztec Tomb?
Il titolo. Il segreto è nel titolo. E nell’immagine di copertina che pubblichiamo qui sotto…
![](https://www.avventuretestuali.com/wp/stuff/2020/03/WhatsApp-Image-2020-03-23-at-15.40.13.jpeg)
LO AVETE SCOPERTO?
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